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Chiesa della "Visitazione
ex Convento Frati Minori Cappuccini


NOTIZIE STORICHE
LA CHIESA
ATTIVITÀ nella Chiesa dei FRATI

NOTIZIE STORICHE

    Nella seconda meta del XVI secolo Pompeo Legnano, un anziano mercante di Cerro Maggiore, fece costruire fuori del villaggio una piccola chiesa dedicata al Mistero della Visitazione e accanto ad essa una piccola casa per il cappellano.
    In questi anni i cappuccini, da poco stabilitisi a Milano, desideravano avere nella zona un luogo, che servisse oltre che per il ministero anche come alloggio nei lunghi viaggi del tempo.
    Il notaio milanese Antonio Rinaldi, da lungo tempo benefattore dei cappuccini, venuto a conoscenza del desiderio dei frati e delle intenzioni di Pompeo Legnano convinse quest'ultimo ad affidare al nuovo ordine religioso la cappella con la piccola casa.
    Nel 1582 i frati visitarono il luogo e accettando l'invito di stabilirsi a Cerro Maggiore con la benedizione di s. Carlo Borromeo. L'anno seguente, p. Giambattista da Milano iniziò la costruzione del convento, che in pochi mesi venne realizzato. Al termine dei lavori contava 19 cellette, e gli ambienti indispensabili. Poiché la presenza dei frati attirò molte persone già nel 1586 fu necessario l'ampliamento della piccola chiesa, reso possibile dai benefattori del luogo tra i quali lo stesso Pompeo Legnano e sua moglie Maddalena Besozza.

 

    Il convento, costruito di fretta e con aggiunte negli anni successivi, ebbe bisogno di rifacimenti e restauri già all'inizio del XVII secolo. I lavori, con perizia e calma, furono seguiti da p. Cirillo da Maggiora. Già nel 1665 il convento divenne per la sua importanza il secondo noviziato della provincia monastica di Milano. La presenza di giovani novizi richiese così ulteriori ampliamenti e fra i quali quello dell'orto.
    L'insediamento claustrale, a causa della povertà dei materiali usati nella prima costruzione, fu rifatto completamente attorno al 1750. La chiesa, in questa ricostruzione, assunse l'aspetto e le dimensioni attuali, e fu anche affrescata dal pittore Donato Mazzoleni(?), artista locale. Tutti gli affreschi sono andati perduti eccetto quello dell'Addolorata, che si può ammirare in uno dei coretti.
    A causa della soppressione napoleonica del 1812, il convento, comprato da un laico, fu adibito ad uso civile. I frati vi torneranno solo nel 1897.
    In diversi momenti del XX secolo il convento sarà adibito alla formazione dei frati.
    L'Arcivescovo cappuccino missionario, Celestino Cattaneo, vi trascorrerà l'ultimo decennio della sua vita, nel febbraio 1946 fu sepolto in chiesa, nella cappella di San Francesco.
    Nell'immediato secondo dopo guerra, su richiesta delle autorità italiane e del Arcivescovo di Milano Card. Schuster, i resti mortali di Benito Mussolini rimasero nascosti nella cappella dell'infermeria del convento dal 25 agosto 1946 al 29 agosto del 1957, quando furono riconsegnati al Governo italiano.
    Infine, negli anni sessanta, il vecchio convento fu demolito per lasciare posto a quello attuale progettato da p. Angel Maria Nulli. Della costruzione del 1750 rimane soltanto la chiesa.
    Vogliamo ricordare con tutti coloro che li hanno conosciuti fra Feliciano da Artogne (1904-1946) e fra Stefano da Brambilla (1912-2002) preclare figure di semplicità e servizio francescano.

La Chiesa

    Nel 1957, la chiesa fu restaurata con gusto da p. Liberio da Nembro, riconducendone l'esterno allo stile originario. Oggi, possiamo vedere la facciata con linee semplici ed eleganti, tipiche del gotico lombardo, insieme all'aggiunta del rosone centrale, di finestre e lesene coronate da cimase, del massiccio portale, alleggerito dallo zoccolo in pietra e dagli archetti in laterizio del sotto grondaia, che si inseriscono nell'insieme con molta austerità (foto n°.1).
    L'antico affresco del Mazzoleni, ormai irrimediabilmente perduto, fu sostituito con un mosaico rappresentante il Mistero della Visitazione, come il rosone attuale prese il posto dell'antica vetrata. Una lunetta sovrastante la vetrata completava l'antica facciata.

    Il pavimento del presbiterio e della navata centrale fu interamente rifatto con l'impiego di marmi e al centro di quest'ultima fu posto il mosaico del Buon Pastore. Più tardi saranno rifatti in cotto anche i pavimenti degli altari laterali e dei coretti sotto i quali passa il nuovo riscaldamento.
    La decorazione delle pareti ha subito molte peripezie fino all'ultima tinteggiatura del 2001.
    La chiesa sviluppa ai lati della navata quattro spaziose cappelle. Al centro dei lati due portoni danno su sale adibite a ripostiglio. Una delle quali accoglie annualmente il bellissimo presepe di francescana tradizione.

 


 La bellissima vetrata del coro rappresentante il Mistero della Visitazione

    È da notare la vetrata del coro, al centro della quale è rappresentato il Mistero della Visitazione, coronato da due angeli in adorazione, realizzati di recente su disegno di fra Damaso Bianchi. Di pregio la moderna Via Crucis della pittrice Moroni.

    Nel 2004, con superiore fra Gianbattista Rosa, si è affrescato l'arco trionfale che divide la chiesa dall'altare. E poi successivamente si è decorata, rendendola sempre più vivace e accogliente.

L'affresco, realizzato dal pittore cerrese Erio Proverbio, è composto dalle immagini di San Francesco e Santa Chiara sulle colonne, e dal Cristo Pantocrator al centro dell'arco, nella gloria degli angeli che in due schiere laterali lo indicano presente ai fedeli.

San Francesco e Santa Chiara, realizzato secondo una iconografia che ricorda i dipinti giotteschi di Assisi, presentano ai fedeli il centro della loro spiritualità. Francesco annuncia "senza glossa" il Santo Vangelo, presentando all'assemblea il cuore del sermone della montagna: "Amate i vostri nemici", fatto carne nelle Stimmate, che sono impresse nella sua carne, come nella carne di Cristo: Francesco "alter Cristo" secondo la tradizione francescana.

Chiara, tiene nelle mani l'ostensorio, indicando ai fedeli che la contemplano e con lei pregano dove sta la sua forza: in Cristo. Iconografia che ricorda il miracolo della salvezza ottenuta da Cristo Eucaristico davanti alla minaccia dell'aggressione saracena. Bellissima immagine appositamente realizzata anche ricordando l'annuncio del Santo Padre, papa Giovanni Paolo II, di aprire nell'ottobre 2004, l'Anno Eucaristica.

La decorazione realizzata dal bergamasco Luciano Previtali , sottolinea le linee architettoniche della chiesa, rallegrando la severità e austerità dello stile gotico-romanico lombardo.

In questo lavoro è stata preziosa la collaborazione di fra Stefano Polese, nei suggerimenti dei colori e nel realizzare le forme di alcune decorazioni.

Attività nella Chiesa dei Frati
Orari SS Messe
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    Domeniche e Festività: 9.00 . 11.30      Feriali: 8.00

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